domenica 17 novembre 2013

CIAK... SI GIRA!


Eccomi!!

Vi sono mancata?

Oggi voglio parlarvi di come sviluppo un libro quando scrivo.

Ognuno di noi ha un suo stile e diversi modi di raccontare la propria storia. C’è la terza persona, narratore esterno o interno, oppure attraverso gli occhi del protagonista (prima persona). Ma, come riuscire a far percepire ciò che noi vediamo? Questo è il vero punto di domanda. Come?

A me piace scrivere come se stessi girando un film. Vedo attraverso la mia mente come potrebbe venire una determinata scena se la scrivessi in un modo o in un altro, e l’effetto che ne produce. Giustamente ognuno di noi ha la sua tecnica a portata di mano.   

Scrivo pensando a tante telecamere messe nelle angolazioni e nei posti giusti (che andrebbe bene per chi scrive alla terza persona), alle ombre e le luci che si vanno a creare, a come far vedere il paesaggio che circonda la storia, ecc.

Vi parlo dei film perché di certo non è facile rendere una scena ottima senza un duro lavoro dietro. Io adoro i film e rimango affascinata dal modo con il quale riescono ad ottenere una scena particolare, a come creano la giusta suspense, al modo in cui riescono a farti entrare dentro alla storia, oppure a quel sottofondo che ti crea l’atmosfera. Ecco, di certo un libro è sempre un libro, ma immaginate di poter trasmettere tutto questo attraverso la scrittura. Sarebbe fantastico, no?

Il primo libro che ho scritto ho deciso di farlo in prima persona, sembra facile ma in realtà potrebbe annoiare facilmente se non si creano questi giochi di prospettiva anche attraverso gli occhi del personaggio. Adesso invece sto provando a scrivere con la terza persona e attraverso i diversi punti di vista dei personaggi che ho creato. Spero di riuscirci bene, perché è una cosa nuova per me. Ma mi piacciono le sfide. Bisogna crearsi anche da soli le difficoltà altrimenti penso che non si possa migliorare mai.
Alla prossima,
Kiss kiss
By Damhìa=)

Ps. E ora che ci penso anche nelle fotografie vi è lo stesso discorso. Se un fotografo non sa cogliere il momento giusto, la luce giusta, la direzione e la prospettiva esatta la foto non verrebbe mai come noi vorremmo. O almeno abbiamo scattato una foto che però non provoca quell’emozione che potrebbe in realtà suscitare.
Ma come si dice sempre: Roma non l’hanno costruita in un giorno. Ci vuole tanta pazienza e voglia di fare. Sbagliando si impara no? La prima volta potrai fare una foto orribile, la seconda va già meglio, ma alla terza avrai la tua foto perfetta! Ci vuole tanto, tanto allenamento. Questo è sicuro.
E con questo vi lascio=)