Eccomi!!
Vi sono mancata?
Oggi
voglio parlarvi di come sviluppo un libro quando scrivo.
Ognuno
di noi ha un suo stile e diversi modi di raccontare la propria storia. C’è la
terza persona, narratore esterno o interno, oppure attraverso gli occhi del
protagonista (prima persona). Ma, come riuscire a far percepire ciò che noi
vediamo? Questo è il vero punto di domanda. Come?
A
me piace scrivere come se stessi girando un film. Vedo attraverso la mia mente
come potrebbe venire una determinata scena se la scrivessi in un modo o in un
altro, e l’effetto che ne produce. Giustamente ognuno di noi ha la sua tecnica
a portata di mano.
Scrivo
pensando a tante telecamere messe nelle angolazioni e nei posti giusti (che
andrebbe bene per chi scrive alla terza persona), alle ombre e le luci che si vanno
a creare, a come far vedere il paesaggio che circonda la storia, ecc.
Vi
parlo dei film perché di certo non è facile rendere una scena ottima senza un
duro lavoro dietro. Io adoro i film e rimango affascinata dal modo con il quale
riescono ad ottenere una scena particolare, a come creano la giusta suspense,
al modo in cui riescono a farti entrare dentro alla storia, oppure a quel
sottofondo che ti crea l’atmosfera. Ecco, di certo un libro è sempre un libro,
ma immaginate di poter trasmettere tutto questo attraverso la scrittura.
Sarebbe fantastico, no?
Il
primo libro che ho scritto ho deciso di farlo in prima persona, sembra facile
ma in realtà potrebbe annoiare facilmente se non si creano questi giochi di
prospettiva anche attraverso gli occhi del personaggio. Adesso invece sto
provando a scrivere con la terza persona e attraverso i diversi punti di vista
dei personaggi che ho creato. Spero di riuscirci bene, perché è una cosa nuova
per me. Ma mi piacciono le sfide. Bisogna crearsi anche da soli le difficoltà
altrimenti penso che non si possa migliorare mai.
Alla prossima,Kiss kiss
By Damhìa=)
Ps.
E ora che ci penso anche nelle fotografie vi è lo stesso discorso. Se un
fotografo non sa cogliere il momento giusto, la luce giusta, la direzione e la
prospettiva esatta la foto non verrebbe mai come noi vorremmo. O almeno abbiamo
scattato una foto che però non provoca quell’emozione che potrebbe in realtà
suscitare.
Ma
come si dice sempre: Roma non l’hanno costruita in un giorno. Ci vuole tanta
pazienza e voglia di fare. Sbagliando si impara no? La prima volta potrai fare
una foto orribile, la seconda va già meglio, ma alla terza avrai la tua foto
perfetta! Ci vuole tanto, tanto allenamento. Questo è sicuro.E con questo vi lascio=)
Non vedo l'ora di vedere il lavoro tuo e di Volpe finito e stampato :),
RispondiEliminasappi che ne vorrò una copia autografata ;D!.
Anche io non vedo l'ora. E se succederà sarò felicissima di autografarlo. =)
EliminaBel post brava Damhia ;)!!
RispondiEliminaGrazie^^
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