sabato 22 giugno 2013

In fondo e Infondo


Leggendo varie storie su internet mi sono accorta che sono tante le persone che compiono errori, ma se si vuole migliorare bisogna almeno conoscere bene le parole che si utilizzano nel parlare o nello scrivere.

Io, certo, sono la prima a fare degli errori, non conosco tutte le parole italiane che abbiamo… e lasciatemi dire che ne abbiamo davvero una quantità industriale, ma ogni parola ha diverso significato, anche se a volte simile.

Possiamo prendere come esempio tantissime parole uguali, ma con significato diverso.

Inizio con la parola “ ancora”

-Ancora una volta mi hai disobbedito!

-Tu sei la mia àncora di salvezza.

Insomma come potete vedere sembrano uguali, ma un accento al posto giusto o sbagliato può fare la differenza.

Possiamo passare anche ad un’altra parola, ad esempio “principi”

-I prìncipi di casa Savoia; I prìncipi ereditari, ecc.

-I princìpi della Democrazia; Avere i propri princìpi, ecc.

Vedete come cambia il significato?

Adesso però voglio parlare dell’errore che più comunemente ho visto, ed è la parola infondo usata molto spesso erroneamente per parlare di qualcosa che sta nel profondo o nel fondo.

Vi faccio degli esempi di “in fondo”

-Credo di aver visto qualcosa in fondo a quel tunnel, tu no?

-Adesso devo andare in fondo a questa faccenda!

-In fondo al mio cuore so che è questa la verità.

Adesso vi faccio alcuni esempi che riportano la parola "infondo" che deriva dal verbo infondere che significa trasmette, suscitare un sentimento a qualcuno.

-Io ti infondo la mia saggezza, prendine atto.

-In vista degli esami ti infondo un po’ di coraggio!

Come potete vedere sono due parole distinte e separate l’una con l’altra. Non hanno stesso significato e una è scritta staccata e l’altra no.

Purtroppo noto con dispiacere che a volte qualcuno che magari è bravo a scrivere poi incorre in un errore del genere e quella singola parola sbagliata, ripetuta più volte, mi fa capire che il nostro italiano pian piano si sta disfacendo.

Per carità anche io sbaglio, errare è umano, ma cerco in tutti i modi di tenere salda la lingua italiana, per quanto la conosco. La nostra lingua è forse una delle più difficili da parlare e scrivere, ma è proprio per questo che dobbiamo tenerla stretta a noi. Come dicono sempre tutti: il futuro sarà dei giovani, ma se non sappiamo parlare o scrivere un italiano corretto, non dico perfetto ma corretto, che futuro avremo mai? L’italiano va custodito, non dico che dovremmo studiare l’intero dizionario a memoria, ma almeno aprire le pagine e leggere quella parola che magari non ricordiamo come si scrive o cosa significa, bisogna farlo.

Quando scrivo ho sempre al lato un dizionario d’italiano e uno dei sinonimi e contrari per aiutarmi a scrivere e cercare di non ripetermi e questo non sapete quanto aiuta a facilitare la scrittura.

Leggete, leggete, leggete, è il modo migliore per non sbagliare.

Non pensate però che siano solo i ragazzi come quelli della mia età o più giovani che sbagliano. Ci stanno anche quelli famosi e ai "piani alti". L’ignoranza purtroppo regna sovrana ovunque. Anch’io mi sento ignorante, non conosco tutto e c’è molto da imparare.

Un’altra cosa che mi dà fastidio invece è quando anche nei telegiornali cambiano l’accento di una città. Per quale motivo poi? Se è da una vita che viene chiamata in un modo perché lo si cambia?
E con questo termino qui.
Baci
Damhìa=)

3 commenti:

  1. purtroppo capita sempre più spesso che, per questioni di tempo, anche le correzioni grammaticali di un libro si lascino correre...un bel peccato anche perché come dici tu la nostra è una bellissima e ricchissima lingua e come tale merita di essere conservata!

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    1. Beh, le sviste possono capitare, certo. Ma una o due volte. Quando invece in uno scritto noti che l'unico errore è sempre lo stesso, qualcosa non va.

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